domenica 27 agosto 2017

Monte Verdal - Cernera

Monte Verdal - Cernera


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Alpi/Gruppo:  Dolomiti Provincia:Belluno Punto di partenza:Parcheggio tornante prima del pravalanghe Dislivello di salita: m. 1000 circa Tempo di salita:  h 3.45  totale:  h 6 Punti di appoggio: Tipo di percorso: Sentiero C.A.I. 462 Attrezzatura: Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 3 – 1:25000 Data della salita: 27/08/2017

 Note: La prima volta  sul Cernera ci ero salito dal versante sud, dalla località di Toffol per i ripidi pendii del Col di Grif su indicazione di un vecchietto del paese seguendo una labile traccia e molta fantasia. Ci sono ritornato per accompagnare alcuni amici  scoprendo  così, che il percorso era stato tracciato e segnalato. Oggi scegliamo di salire dal versante nord parcheggiando all'altezza del tornante q. m.1699,  inizialmente su strada forestale che ci porta nei pressi della struttura recintata dell'acquedotto, dove sulla destra troviamo le tabelle e iniziamo a salire nel ripido bosco,  usciti  si attraversa la bella radura del Pian de Possoliva; ora il sentiero devia verso ovest e sempre con pendenze costanti si arriva a un belvedere; sotto di noi la Val Fiorentina con Colle Santa Lucia in testa alla valle, la parete nord del Civetta di fronte, mentre  volgendo lo sguardo a nord, man mano che saliamo compaiono tutte la maggiori cime della zona: Marmolada, Gruppo del Sella, Lagazuoi, Tofane, Averau, Nuvolau, le Tre Cime di Lavaredo e oltre. ll percorso  corre ora su ampi e ripidi prati fino  al Monte Verdal dove un grosso ometto segnala la vetta e prosegue verso est sulla sottostante forcella Ciazza, da qui una traccia bollata ci conduce fino ad un cartello giallo con disegno del percorso, .....(fate attenzione perchè il tratto attrezzato è dietro l'angolo, probabilmente è un mio problema ma deve essere la terza volta che ci passo davanti senza vedere il cavo seguendo una traccia per poi accorgermi che bisogna tornare indietro)......  I'ultimo tratto è su roccette e ghiaino compatto fino alla grande croce di vetta; volendo proseguire si può raggiungere con facili passaggi la cima ad est che concede un ulteriore panorama.
Per chiudere l'anello ritorniamo sui nostri passi fino al tratto attrezzato e seguendo i bolli scendiamo rapidamente ad incrociare altri due tratti con cavo, il sentiero ora segue un andamento in quota,  la direzione è verso forcella col Piombin,..... Noi evitiamo di raggiungerla scendendo lungo un declivio fino all'alveolo secco della bella Val de Zonia,  trovando il restaurato Tabià di Zonia  anche utile come ricovero di emergenza, .......uno ultimo sguardo al panorama e  ritorniamo alle auto.
 Link con relazione dettagliata:    somariteam

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sabato 26 agosto 2017

Monte Piana

Monte Piana

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Alpi/Gruppo:  Dolomiti Provincia:Belluno/Bolzano Punto di partenza:Parcheggio Punto Informazione Dislivello di salita: m. 1100 circa Tempo di salita:  h 3.45  totale:  h 6 Punti di appoggio:Capanna Carducci Tipo di percorso: Sentiero dei Pionieri C.A.I. 6 - 111 - 108 - 10 - 102 Attrezzatura: Kit Ferrata Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 10 – 1:25000 Data della salita: 26/08/2017

Note:Saliti dal parcheggio del punto informazioni per il Sentiero dei Pionieri , siamo arrivati alla croce del Monte Piano trovando alcuni tratti attrezzati; abbiamo proseguito per il sentiero storico fino alla Piramide Carducci sul Monte Piana e siamo poi rientrati per la Val de Castrade, attraversando il torrente della Val de Rinbianco che abbiamo seguito nel suo percorso di discesa verso la Val Rienza, con alcuni sali e scendi una bella vista sulla forra.

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Filmato Escursione

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giovedì 24 agosto 2017

Monte Rudo

Monte Rudo

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Alpi/Gruppo:  Dolomiti Provincia:Bolzano Punto di partenza:Parcheggio presso Ex Forte Dislivello di salita: m. 1350 circa Tempo di salita:  h 4  totale:  h 8 Punti di appoggio: Tipo di percorso: Tracce Attrezzatura: Eventuali Caschetto e Corda Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 10 – 1:25000 Data della salita: 24/08/2017

Link: Note: 24 maggio 1915 quando due spari della batteria austriaca posta sul Teston di Monte Rudo fecero capire ai nostri Alpini, intenti a rafforzare le posizioni sull’altopiano delle 3 Cime, che erano iniziate le ostilità, un terzo colpo caricato a shrapnel  colpiva a morte 2 Alpini L’idea di oggi è quella di salire sul Teston di Monte Rudo, parcheggiamo quindi presso i resti del forte e seguiamo il vecchio sentiero, che con numerosi tornanti, ci porterà ai resti della teleferica, da qui il sentiero si fa più impegnativo, si sale seguendo ometti per gradoni e lunghi traversi con sfasciumi, dove accorre aver piede sicuro.  Ai primi resti di caverne e postazioni, la vista verso il gruppo del Cristallo è eccezionale e con  un ultimo sforzo siamo in forcella; qui il panorama sulle tre cime è uno dei più belli, i resti delle casermette rendono il posto molto suggestivo, ci fermiamo vicino all’osservatorio per fare il punto  e parlando con Maurizio che è salito con due amici ci dice che vuole fare l’attraversata e scendere per la val Rienza da lui  già fatta diverse volte, quale miglior occasione……. Il percorso, dalla nostra posizione,  è evidente in molti punti mentre in altri sparisce specialmente nei tratti dove scendono i ghiaioni, valuteremo lungo il percorso la fattibilità, ma solo l’dea di raggiungere l’osservatorio posto sull’avancorpo del Rudo ci  fa avanzare motivati. Il percorso in qualche punto è interrotto da profondi fossati provocati dall’acqua che ci obbligano a delle deviazioni; un ultimo pendio ripido e franoso, da affrontare in modo deciso, ci porta  sui pendii erbosi  e in breve alla forcella sotto l’avancorpo con un’ampia caverna.  Una visita all’osservatorio è d’obbligo, si sale per ripido sentiero godendo di un panorama  ancora più esteso, di una bellezza che ha pochi paragoni, quanta bellezza pari a tanta stupidità umana. Ridiscesi alla forcella continuiamo e raggiungiamo il punto attrezzato con una scala in alluminio che si rivela mal sicura e allora usiamo quella vecchia in legno facendo attenzione che non ne scivolino i piedi posti sopra a due piccoli appoggi, una vecchia staffa ci permette di usare la corda come sicura, lo spazio alla base della scala è esiguo ed esposto, un canalino con un grosso sasso rosso, che una volto mosso scivola e esplode in mille pezzi, è l’ultima difficoltà prima della trincea dove si trova il libro del sentiero. Seguo Maurizio che è sceso per verificare se si può proseguire …..mi dice che ci sono state delle frane e che secondo lui proseguire sarebbe un’ azzardo e che è meglio tornare indietro….peccato…..non mancava molto si sarebbe chiuso il cerchio…. l’escursione perfetta.

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domenica 20 agosto 2017

Monte Volaia

Monte Volaia

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Alpi/Gruppo:  Alpi Carniche Provincia:Udine Punto di partenza:Collina - Bar Edelweiss Dislivello di salita: m. 1250 circa Tempo di salita:  h 3  totale:  h 6 Punti di appoggio: Tipo di percorso: Sentiero CAI 176 141 Attrezzatura: Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 1 – 1:25000 Data della salita: 20/08/2017

Link: vienormali     Vagabondo del Dharma

Foto Escursione

Filmato Escursione

https://youtu.be/ubYcA8TrDEA

lunedì 14 agosto 2017

Tamer Grande

Tamer Grande

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Alpi/Gruppo:  Dolomiti Provincia:Belluno Punto di partenza:Passo Duran Dislivello di salita: m. 1200 circa Tempo di salita:  h 2.30  totale:  h 6.15 Punti di appoggio:Bivacco Baita V. Angelini Tipo di percorso: Sentiero CAI 524 536 - Bolli Rossi -Passaggi 1° e 2°- Attrezzatura:Casco - Eventuale corda Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 25 – 1:25000 Data della salita: 14/08/2017

Link: abcdolomiti Note: Partiamo tardi e lungo la strada decidiamo la destinazione: Tamer Grande.  Escursione ad anello che partendo dal passo Duran con moderato dislivello ci porta al bellissimo Vant di Caleda da dove prosegue il sentiero verso Forcella la Porta. Raggiunta la forcella attraversiamo sotto le pareti del Tamer piccolo sulla evidente cengia “Banca del Tamer” fino alla base della parete dove  dovremmo trovare il passaggio più ostico. Su indicazioni della coppia che abbiamo incrociato e che è tornata indietro perchè la ragazza non se l’è sentita, saliamo sul canalino con grosse pietre, fino al masso che sbarra il percorso e capiamo che da li non si passa, il grado di difficoltà non è certo come da relazione. Torniamo sui nostri passi e alla base della parete fessurata vediamo, in mezzo alla nebbia, lo sbiadito bollo che indica la direzione; la fessura è ben appigliata e termina su un traverso che porta ad un cordone  “da verificare” utile per una eventuale calata, il tratto successivo è su terreno di ghiaie e sfasciumi, superati alcuni salti di roccia si è brevemente in cima. Ci siamo trovati in due, io e un ragazzo da Venezia, la battuta è stata spontanea           * “ Par Venesia col caigo…..”           Al ritorno, dalla Forcella la Porta, scendiamo verso il Vant de le Forzele ,fino ad incrociare il sentiero che porta al Bivacco Baita Angelini, da qui con continui, modesti saliscendi, al Passo Duran.  Per i non veneti     * "Sembra Venezia con la nebbia…..."

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Filmato Escursione

https://youtu.be/eg1ch5pDQj8

domenica 6 agosto 2017

Monte Zaiavor

Monte Zaiavor

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Alpi/Gruppo:  Monte Musi Provincia:Udine Punto di partenza:Passo di Tanamea Dislivello di salita: m. 1000 circa Tempo di salita:  h 2.40  totale:  h 2 Punti di appoggio: Tipo di percorso: Sentiero CAI 727  - crinale erboso Attrezzatura: Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 26 – 1:25000 Data della salita: 06/08/2017

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giovedì 3 agosto 2017

Piz di Sagron

Piz di Sagron


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Alpi/Gruppo: Dolomiti Feltrine Provincia:Belluno Punto di partenza:Località Matiuz Dislivello di salita: m. 1700 circa Tempo di salita:  h 5  totale:  h 4 Punti di appoggio:Bivacco Feltre - Vodo Tipo di percorso: Sentiero CAI 801 il tratto che passa a ridosso delle pareti del Sasso delle Undici è protetto da cavo - Via Normale al Piz di Sagron 1° e  2° grado Attrezzatura:Casco ed eventuale dotazione alpinistica per manovre di calata/assicurazione Valutazione: ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Cartografia: TABACCO N. 22 – 1:25000 Data della salita: 03/08/2017

LInk: abcdolomiti Note: Escursione che richiede un buon impegno fisico, ripagata dalla  bellezza del panorama del Sass de Mur con il Bivacco Feltre- W. Bodo adagiato nel Pian della Regina e per la facile arrampicata (I e II) lungo la via normale al Piz di Sagron. Il panorama  dalla cima  sulle Pale di San Martino è eccezionale. La cima è la seconda del gruppo delle feltrine. fu salita per la prima volta nell’estate del 1877 da Cesare Tomè, accompagnato da T. Dal Col e M. Bernardin, il percorso dopo il Bivacco è ben segnalato e sono presenti cordoni per eventuali calate o assicurazioni nei punti più impegnativi, possibilità di rifornirsi di acqua presso il Bivacco. Tralasciando tutte le parti tecniche il percorso è un susseguirsi di scorci, vedute emozionanti; lo consiglio vivamente.

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